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Il Fradusta
 

Il Fradusta dal passo Travignolo
 
 

Vista a est da Passo Bettega
 

Il Catinaccio dalla Cima
 
 

 

 

Alla Cima della Vezzana - 09 novembre 2006



La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi

 

A volte le migliori idee arrivano di getto, senza pensarci. Le classiche folgorazioni.
E' così che con Alessandro abbiamo deciso di prendere un giorno di ferie e avventurarci sulle Pale di San Martino in direzione Cima Vezzana (3195 m).

Non ci eravamo mai stati, il sentiero non sembrava presentare difficoltà sulla carta e avevamo buone speranze di trovare un bel tempo e soprattutto di non trovare neve.


Il Lagorai e il Catinaccio

Come spesso capita, la fortuna aiuta gli audaci, e tutte le condizioni favorevoli si sono avverate. Bel tempo, temperatura buona, assenza totale di neve.

Siamo partiti da quota 1586m alle 7,45, lasciando l'auto sulla strada che va a Passo Rolle da San Martino di Castrozza poco dopo il parcheggio della ovovia che porta a ColVerde.

Primo traguardo intermedio la Malga Pala, a quota 1897. Da segnalare che abbiamo trovato sul sentiero un bellissimo scoiattolo, che alla nostra vista si è rapidamente dileguato.


Ma gli incontri non si sono fermati qui. Successivamente abbiamo avuto altre soddisfazioni ....

Un camoscio si staglia sul pendio in controluce

Come usuale, la partenza è stata di impeto. Alessandro si sente sempre pimpante e corre sui 600 m di dislivello/ora. Tengo il passo, anche se preferirei un inizio più tranquillo. Passiamo la Malga Pala e dopo poco arriviamo al Colverde a 1965m.

Dopo poco, su quota 2100 circa vediamo correre e fuggire via 5 camosci nella loro pelliccia nera invernale. Poco tempo per montare l'obiettivo giusto sulla macchina fotografica. Ci sono solo alcune foto, poco chiare purtroppo. Resta quest'immagine nelle nostre menti di 5 regali abitanti della montagna, non più abituati all'incontro con l'uomo. In tutta la giornata infatti non abbiamo incrociato nè visto nessuno (neppure da distante)

Continuiamo cercando il sentiero 716 che ci deve portare al passo Bettega. Purtroppo siamo un po' disorientati dalla segnaletica.


L'ermellino in pelliccia bianca
Arrivati al bivio con il sentiero 712 incrociamo un'altra meraviglia della natura, un bellissimo ermellino già nella sua mimetica bianca invernale. Ci vede e comincia a scappare via. Questa volta mi trovo con lo zoom da 200 montato nella macchina e provo a inseguirlo con il mirino. Delle tante foto scattate un paio sono "decenti" e presentano questo Speedy Gonzales di alta montagna che si dilegua in poco tempo con un zig zag da invidia.Contenti per l'incontro continuiamo il cammino. Del sentiero 716 nessuna traccia.
Concludiamo che è un sentiero dismesso (molto più conveniente far passare i turisti per il rifugio ....).

Quindi proseguiamo in direzione rifugio Rosetta, che è, come tutto il resto, assolutamente chiuso. Arriviamo presso il Rosetta e ci guardiamo un po' in giro perchè il panorama è molto bello. Qualche sorso d'acqua e si riprende in direzione passo Bettega. Velocemente risaliamo a 2620 m per poi ridiscendere leggermente fino a quota 2580 prima di risalire.


Il monte Rosetta e l'arrivo della funivia

Con passo ancora deciso arriviamo ai 2660 m di Passo Bettega. Da qui si ridiscende fino ai 2550 della Valle dei Cantoni, ove in discesa è presente qualche breve passaggio su roccette. Siamo un po' stanchi. Si riparte per il passo del Travignolo situato a 2985 m. L'ultima asperità prima di arrivare in cima. Il sentiero sembra impegnativo. Non si capisce neppure molto bene dove passa il sentiero. Infatti all'inizio si passa in mezzo a roccette, abbastanza semplici ma solo quando ci si avvicina. Da lontano proprio non capivo per dove si passava. Attorno ci fanno compagnia delle pernici con la livrea invernale bianca.


Piana sulle Pale


Vista a nord-ovest

Ormai è alta montagna sul serio ! E' tutto un ghiaione e a un certo punto perdiamo le tracce. Alessandro si trova sul lato sbagliato nella salita e pena leproverbiali sette camice per salire. Per di più si trova tagliato fuori da una sottile lamina di ghiaccio. Non bastasse, sotto al ghiaino trova il ghiaccio, così da scivolare un po' meglio:-)

Arriviamo al fine verso le 12,00 al passo. Un po' di foto e ripartiamo verso la vetta.

L'incedere si fa molto, molto duro. E' la quota che si fa sentire, sia in me che in Alessandro. Alle 12,45 siamo in vetta. La temperatura è un po' fredda, spira un bel vento. L'orologio mi da una temperatura di -1. In me la percezione era più bassa. Colpa dell'altitudine.


Vista a nord dalla Cima Vezzana

Si mangia qualche cosa e si torna. Man mano che ci abbassiamo di quota stiamo meglio. Anche la tanto temuta risalita dal Val dei Cantoni a passo Bettega fila via liscia. Le difficoltà incontrate erano proprio dovute all'altitudine. A passo Bettega decidiamo di farci una bella foto assieme. Ormai ci sentiamo "arrivati". Forse un po' presto per dirlo. Ora il timore era di arrivare giù con il buio.

Da passo Bettega quindi si procede diretti verso il Rifugio Rosetta e poi giù per il sentiero che sta sotto alla funivia. E' un bel pomeriggio di sole e in discesa, con il sole in faccia, si suda. Oltretutto dai 2400 circa cominciamo a correre fino a ColVerde, e guadagnamo parecchio tempo. A questo punto siamo abbastanza tranquilli. Arriveremo alla macchina con la luce. Il passo non è più di corsa, ma sempre spedito.

 

Arriviamo alla base di partenza alle 16,45, con una temperatura dell'aria di circa 8°C (eccezionale veramente considerata l'ora e l'altitudine) e dopo 9 ore e aver fatto quasi 2000 m di dislivello. Per la precisione, secondo i nostri conti, 1970 m.

Alla prossima !


Il passo Travignolo e la Cima Vezzana (seconda da sinistra)


Per informazioni su queste fotografie ed escursioni è possibile scrivermi : tom@passeggiando.it