PASSEGGIANDO
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La pagina delle passeggiate 2006>>

 

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Cima Canali

Torre Pradidali

Lì sotto il Rifugio Pradidali, a destra Cima Pradidali

Il ghiacciaio del Fradusta

Il rifugio Pradidali-Treviso

 

 

Nelle Pale di San Martino - Al Fradusta dal Cant del Gal attraverso il Pradidali e
discesa per il Rif. Treviso



La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi

Prima di tutto una "istruzione per l'uso" In tutta l'area del Cant del Gal il parcheggio è a pagamento. Qui a sinistra uno dei cartelli perentori che impongono l'obolo anche agli appassionati della montagna. Tutta l'area del parcheggio è delimitata da strisce azzurre. Cant del Gal e Ritonda hanno un parcheggio riservato per i loro clienti. Non c'è altra possibilità di parcheggio per l'auto che pagare 4 euro, in quanto lungo la strada è vietato parcheggiare ......


La giornata uggiosa e la valle da dove siamo partiti

Le previsioni meteo per la giornata non erano buone. Previste piogge a partire dalle 12,00 nella più ottimistica delle previsioni.
Fin dalla partenza dal Cant del Gal alle 8,15 siamo stati accompagnati da una pioggerellina leggera, che non ci infastidiva. Nonostante la brutta giornata abbiamo trovato una quindicina di persone che salivano il sentiero 709 verso il rifugio Pradidali.
Il sentiero non presenta difficoltà, e ove vi è una parte di sentiero esposta sono state posizionate tre corde per assicurarsi. Abbiamo impiegato 2 ore per percorrere i 1100 m di dislivello tra partenza e rifugio Pradidali.

All'arrivo a questa prima tappa abbiamo trovato una temperatura bassa e vento freddo. Un buon thè caldo preso al rifugio ci ha aiutato.


La vallata del rifugio Pradidali

Abbiamo ripreso il cammino e più ci spingevamo dentro alla vallata più il vento e il freddo si attenuavano. Sulla sinistra abbiamo lasciato la Torre Pradidali, la Cima Pradidali e la Cima Immink. Dopo 15 minuti di cammino in falso piano abbiamo ripreso la salita puntando a destra sempre lungo il sentiero 709 in direzione del Passo della Fradusta. A metà salita ci siamo trovati in una zona pianeggiante (foto a destra), assolutamente inaspettata. Alla ripresa della salita c'era anche un torrentello proveniente da un ghiacciaio, buono per rifornire la borraccia.

Salita verso il Passo dell Fradusta. A destra Cima Immink e la Pala di S. Martino


Ciò che rimane del ghiacciaio del Fradusta

Arrivati al passo abbiamo iniziato la attraversata della "pietraia" del gruppo delle Pale. Purtroppo la giornata non era delle migliori in quanto a visibilità, ma il paesaggio è da " lunare". Il sentiero verso il Fradusta diventa il 708 e risulta segnato dagli omini in pietra. Seguirli è stato facile e veloce raggiungere la forcella alta del ghiacciaio. Non mi aspettavo, la delusione della giornata è stata vedere il ghiacciaio del Fradusta in condizioni minimali, quasi alla fine della sua esistenza. Che tristezza. -:(

Dalla forcella ho raggiunto la vetta del Fradusta in 25 minuti. Era poco prima delle 13,00. Rapida discesa e ritorno sempre seguendo il sentiero 708 verso il rifugio Pradidali-Treviso.


Il paesaggio a quota 2600

La discesa è lunga, non dimentichiamo il dislivello complessivo di 1900 m !

Ne abbiamo approfittato per mangiare un po', scattare fotografie, guardarci intorno. Prima di arrivare al Passo Canali a 2467, dal quale si inizia la vera discesa al Treviso, siamo passati per due vallate, che avevano come dominante sulla destra la Cima Manstorna. Fino a questo punto il sentiero era sceso ma con delle risalite sul finale di vallata. Da Passo Canali in poi il sentiero è completamente in discesa.


Mal segnato nella parte iniziale, il sentiero poi prosegue ben visibile. Siamo passati tra un gregge di pecore che ha lasciato il segno in terra in tutta la zona, a partire fin dal Treviso. Ci ha fatto specie. Dovrebbero anche dotare i pastori di paletta !!!

La giornata si apre e le nuvole fanno spettacolo





Circa alle 17,10 siamo arrivati al Cant del Gal.

E' stata un'altra bellissima passeggiata. Mi sono accorto che più lunghe sono più danno soddisfazione per la varietà di paesaggio che si riesce a vedere.

Dimenticavo, il mio compagno di viaggio in queste 9 ore e 1900 m di dislivello è stato il babbo. Fin qui nulla di strano, se non che all'età di 71 anni sia ancora così vispo e arzillo.

 

 



Per informazioni su queste fotografie ed escursioni è possibile scrivermi : tom@passeggiando.it