PASSEGGIANDO
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Preparativi per affrontare il ghiacciaio |
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Al mont Gelé - 25-26 luglio 2008
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La mappa della passeggiata non è disponibile |
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Il gestore del rifugio Crete Sèche
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In un periodo di permanenza in Val d'Aosta, abbiamo programmato con gli amici una escursione al Mont Gelé.
Si tratta di una cima piuttosto semplice, senza difficoltà ma che richiede preparazione perchè la salita prevede l'attraversamento del ghiacciaio, quindi corda, ramponi e picozza !!
Abbiamo diviso la escursione in due giorni, prevedendo di fare tappa e dormire al rifugio Crete Sèche. Abbiamo preso la strada che dalla Valpelline sale verso il rifugio Crete Sèche (2389m), lasciando l'auto a quota 1700 circa, e di qui siamo partiti per il rifugio. |
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La salita è di tutta comodità, dapprima su strada forestale, e dopo sale per un tranquillo sentiero, lungo il quale si gode della vista sulla valle, che si fa via via più interessante man mano che si sale.
Il rifugio è situato su una terrazza, dalla quale si domina il versante est della Valpelline, è accogliente e con un'ampio vestibolo ben attrezzato dove si possono lasciare scarponi, zaino e altro materiale. Le camere da letto sono al piano superiore, in camerate provviste di letti a castello. Si mangia bene e l'accoglienza è cordiale. |
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Dormiamo e ci svegliamo per partire verso le 7,30. Ci aspetta una salita di circa 1100m, passando nel ghiacciaio. Per questo siamo ben attrezzati, con corde, imbrago, ramponi e picozza.
Il tempo è parzialmente nuvoloso, ma dovrebbe tenere. |
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La prima salita ci porta su una nuova terrazza, e poi si sale superando il bivacco F. Spataro (che una voce ben informata mi ha informato essere pieno di topi .....).
Qui dopo poco si arriva su una vallata ........ piana come la pianura Padana e percorsa da un bel torrente. Attraversiamo la valle e prendiamo il sentiero sulla sinistra. Qui ci aspetta una salita di 200 m che ci portera a cospetto delle prime propaggini del ghiacciaio. |
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Il sentiero non ha alcuna difficoltà, nè presenta tratti esposti.
Attraversiamo un nuovo falsopiano e ci portiamo a ridosso del nuovo laghetto del Mont Gelé, così ribattezzato da noi. In effetti questo è un lago effimero. Oggi c'è, domani non ci sarà più, e dura il poco tempo del disgelo. |
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Entriamo nella neve ..... e per un po' procediamo ancora senza ramponi. Fatta un'altra salita, a ridosso di un masso ci predisponiamo ad attraversare il ghiacciaio.
Come già anticipato, indossiamo l'imbrago, e ci leghiamo. Ricevo da Davide, il Capocordata, istruzioni sul comportamento da tenere in caso di bisogno e si parte. |
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Il sole continua a picchiare e si sta benissimo. Una temperatura "mitica" e un sole da sballo !!
Procediamo con attenzione, visto che in alcuni punti in basso si scorge qualche smottamento del ghiaccio (crepaccio ?). La salita nel ghiacciaio è lenta e tranquilla ma continua. Si procede praticamente in diagonale fin quasi sotto alla cima. Qui si sale bruscamente e si attraversa un breve tratto sulle rocce. Ancora neve e quindi siamo arrivati alla croce del Mont Gelé ..... e che panorama. Da qui si vede la Svizzera, si può arrivare con la visuale al Bianco e Gran Paradiso ......
Mangiamo e respiriamo un po' di quest'aria leggera e ci prepariamo a tornare.
Il ritorno è piuttosto veloce, interrotto da qualche simpatico incontro, come quello avvenuto con uno stambecco femmina, che ci ha accompagnati per un tratto.
Arriviamo giù al rifugio in tempo per mangiare un bel primo e quindi riprendiamo senza fretta la strada del ritorno.
E' stata una bellissima escursione, e spero queste foto riescano a trasmettere questa sensazione.
Alla prossima ! |
La Valpelline dal rifugio Crete Seché |
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