PASSEGGIANDO
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Alla cima del Monte Pelf - 9 settembre 2008
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La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi |
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La vallata vista dalla Forcella |
A volte capita di non riuscire a completare un percorso pianificato per mille e uno motivi. In questa giornata del 9 settembre ci siamo proposti di riprovare la salita al Pelf, che in giugno avevamo interrotto a poco dalla vetta causa condizioni del tempo avverse e un ritardo accumulato in forcella Càneva.
Anche questa volta il piano prevede una partenza di tarda mattina, anzi primo pomeriggio, in modo da prendere solo mezza giornata di ferie (si tratta di giorno infrasettimanale).
Alle 12,30 partiamo da Treviso, e speriamo bene questa volta di farcela. Le previsioni del tempo sono buone ...... |
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Alle 13,50 si parte dalla casera di Caiada (1200m) per il sentiero 505 ......... dopo 5 minuti ho dichiarato la falsa partenza .... torno indietro a prendere la macchina fotografica :-((( ..... intanto il compagno va avanti e io puff puff a inseguire. |
Vista a nord
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La parte iniziale del sentiero 505 è abbastanza scorrevole, in leggera salita e in mezzo al bosco e assomiglia più ad una strada forestale. Così procede per i primi venti minuti circa, poi la pendenza un po' sale ma l'ambiente è sempre quello del bosco. Dopo altri venti minuti circa si arriva ad una rapida salita dove si procede a destra. Qui si è alla Casera di Càneva, quota circa 1500m e sempre in mezzo al bosco.
Si sale ancora un po' nella direzione presa e poi svolta a sinistra. Qui si stà sotto alle crode di Càneva rimanendo in quota (praticamente falsopiano) fino a sbucare in vista della forcella di Càneva. |
Controsole sulla Schiara |
Quando si arriva in vista della forcella, ancora distante, il sentiero comincia ad inerpicarsi con buona pendenza ma su sentiero agibilissimo. Saliamo un 150m e poi comincia la forcella, in mezzo a sassi e massi, su un pendio non difficile ma neppure agevole. Non consigliato a chi non abbia dimestichezza con la montagna. Bellissima sorpresa, qui troviamo due bei camosci, una femmina con il suo figliolo. Comincio a scattare foto a raffica, e qualcuna viene anche abbastanza bene. Rimangono appollaiati su un dirupo, probabilmente non riescono ad andarne fuori e aspettano che ci allontaniamo.
Il tempo è abbastanza nuvoloso, temiamo una nuova giornata uggiosa. Alla forcella (1849m) si scende per una cinquantina di metri e si prende a destra il sentiero 511 per la cima del Pelf. Procedendo diritti invece si va al rifugio VII Alpini, che non è molto distante. |
Il Pelmo |
Procediamo per il 511 verso la vetta. Il sentiero è abbastanza facile nel primo tratto, ben segnato o meglio tracciato sulle zolle verdi dei monti. Sale ripido e si fa così parecchio dislivello.
Per altri versi è un sentiero traditore, si pensa di arrivare ...... e invece c'è sempre qualche altro strappo. Questa sensazione si comincia ad avere da quota 2000. Ma l'altimetro non tradisce ...... la strada non è finita !
Arrivati verso quota 2200 si arriva in zona più esposta. Nulla di particolare, ma è bene evidenziare che il sentiero passa per brevi tratti quasi in cengia, ove si hanno delle bellissime vedute con salti di qualche centinaio di metri. |
A sud
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Qui il tempo cambia, e molto velocemente le nubi si diradano e lasciano spazio al sole. Abbiamo una bellissima sensazione, perchè di fronte a noi le nuvole si aprono, muovendosi verso sud. Quota 2300m, passiamo su delle rocce dove il sentiero corre in diagonale e in pendio con attenzione, e ci apprestiamo a salire su quella che crediamo essere la cima.
Verso le 16,30 pensiamo ...... ohhh arrivati ! Siamo su un colmo, ma dopo qualche secondo ci rendiamo conto che dobbiamo salire ancora. Siamo su una anticima del Pelf. Dobbiamo scendere e subito risalire per delle roccette. Una salita di una ventina di metri su roccette di I° grado. Saliamo e finalmente siamo sulla cima. Sono circa le 16,40. Il colpo d'occhio è stupendo. Vediamo tutte le dolomiti del Cadore e dell'Ampezzano, nonchè le Bellunesi |
La conquistatrice :-)) di vette |
Uno spettacolo sublime, con il sole che pian piano scende .... che non vorremmo più tornare.
Alle 18,00 partiamo dalla cima dopo aver fatto il pieno di aria buona e deliziato gli occhi.
La discesa non procede elocissima, perchè troviamo molta fauna. Pernici e camosci a volontà. Ci soffermiamo a guardarli e cerchiamo di scattare qualche foto.
Non riusciamo a scendere velocissimamente dalla cima anche perchè il pendio è ripido e richiede attenzione. Impieghiamo circa un'ora per arrivare alla forcella Càneva. Dopo si può accellerare notevolmente il passo. Arriviamo infatti verso le 20,00 all'auto, quasi con il buio.
Anche questa volta è andata bene, e abbiamo raccolto un pieno di emozioni e aria buona.
Fatta con il tempo buono, è una gita che dà moltissima soddisfazione e che consiglio.
Nella prossima relazione presenterò la salita alla cima d'Asta |
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