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Al rifugio Coldai e verso il Tissi- 9 Aprile 2009
Difficoltà : E (estate), EE (inverno)
Dislivello : 600m da Palafavera
Attrezzatura : solo scarponi in estate, ramponi e racchette da neve in inverno
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La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi |
Eccomi con una nuova passeggiata .... nuova è una parola grossa visto che il Coldai ormai è conosciuto a memoria da tutti, però ci sono delle particolarità interessanti in questa escursione.
Anche questa volta parto con la speranza di vedere un po' di alba e osservare il lato ovest del Civetta ricoperto dalla neve. |
Un passo dietro l'altro
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Parto da casa alle 3,30 e scarponi ai piedi inizio a camminare dal Palafavera alle 5,30.
Inizialmente c'è abbastanza buio e devo usare la lampada frontale. La neve è tanta, e per fortuna conosco il sentiero, altrimenti non avrei saputo dove andare e in quale punto prenderlo!! Ci sono delle tracce, che presto si perdono. Senza sapere perchè, mi trovo in mezzo alle piste da sci, e riconosco una parte di pista già passata a piedi nel 2007. La neve è un po' ghiacciata, e in un tratto ripido faccio un po' di fatica, ma cercando delle tacche per terra riesco a salire.
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Dopo questo tratto la pista ha un andamento in leggera salita, quasi falsopiano per chi scende con gli sci, qui si cammina senza difficoltà per un bel pezzo. Dopo il tratto in falsopiano si arriva ad una leggera salita. Qui d'estate a sinistra si va verso la casera Pioda. Mi sono trovato però la strada sbarrata da una rete e tanta neve ...... il bello con la neve è che se il sentiero non c'è .... lo si può creare ! E così decido di calzare le racchette da neve e passo sopra il colle, scendo dall'altra parte, taglio il sentiero 556, evito la casera Pioda e mi porto già a un terzo della salita. Qui comincia a vedersi luce, e spesso mi fermo e comincio a scattare a ripetizione in direzione del Pelmo. Comincio anche però a camminare in diagonale, e con le racchette da neve diventa una disdetta. |
L'ombra che cammina
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Per lo meno con le mie, in diagonale si scivola giù. Quindi altro cambio, via le racchette e su con i ramponi. Il manto nevoso abbastanza duro lo permette.
per lo meno con i ramponi mi trovo a mio agio, è come andare con una 4x4 su strada sterrata.
Risalgo la salita fino al dosso dove c'è il cambio di pendenza e poi l'erta finale prima del rifugio.
E' stata senz'altro una scelta giusta quella di partire presto, per trovare neve dura e riuscire a salire senza sudare venti camicie.
La salita prima del rifugio è di quelle toste con la neve, molto in pendenza (45° circa?) e con neve morbida si affonderebbe, della serie un passo avanti e due indietro :-)
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Il lago e le cime |
Con la neve dura e i ramponi invece tutto è molto più facile. I polpacci si lamentano parecchio, ma almeno si procede spediti.
Passata anche questa arrivo al rifugio e qui si comincia ad affondare nella neve in alcuni punti dove si è accumulata.
Qui al Coldai faccio colazione e poi riparto, ora con le racchette da neve.Sono stato molte volte al Coldai, anche in inverno, ma ogni volta mi piace sempre di più. Oggi il posto è fantastico, la giornata bellissima, la neve incontaminata, la pace assoluta !
Parto in direzione del lago Coldai, forcella e via ! Che bello il lago coperto dalla neve ! Si nota sui bordi qualche segno di disgelo, ma così forse è ancor più bello perchè si riesce a distinguerne i bordi.
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Giochi di neve
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Oggi il sole è accecante, e gli occhiali da sole sono necessari. Proseguo verso il Tissi, con la speranza di riuscire ad arrivarci. Non si sa mai quando ci sono queste condizionie e ambienti. Trovo delle tracce di sci e per semplicità le seguo. Arrivo in cima alla prima Forcella e continuo per la successiva che mi porterà a vedere il Tissi.Qui sono all'ombra e si cammina bene. Arrivo alla seconda forcella ...... e scorgo lì più in giù il Tissi. Comincio a scendere ........ non è molto agevole, non mi sento tranquillo con questa neve e con le varie slavine che mi vedo sulla sinistra. Devo passare anche in mezzo ad una di queste per continuare verso il Tissi. Comincio a preoccuparmi per il ritorno. Come sarà la neve dopo il sole avrà cominciato a scaldarla ? Brutta impressione. Meglio non fare la salita con neve morbida. Sono anche da solo ...... e quindi mi giro di 180° e torno indietro.
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Il Rif. Coldai
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E' ancora presto, quindi fermarmi al lago Coldai è un dovere più che un piacere ! QUalche autoscatto non fa poi male. Vi assicuro che il posto, le sensazioni in quella giornata erano fantastiche. Un ambiente perfetto, intatto, tutto a mia disposizione.Bene, riparto e alla forcella Coldai mi viene voglia di provare a salire la "Busa del Toro". Non l'avessi mai pensato, pur con le racchette da neve è un affondare continuo, impraticabile .....
Mi giro verso il rifugio Coldai e scendo con grande divertimento. Ultime foto al Coldai e quindi via verso il Palafavera. Ora comincia qualche problemino. Ove arriva la teleferica del rifugio il percorso scende vorticosamente (così come saliva con forte pendenza).
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Si scende dalla forcella alta |
Vi è però un problema nuovo ora. La neve si è sciolta, e si affonda con tanta facilità. Altro cambio ai piedi, indosso i ramponi, è impossibile qui scendere con le racchette, troppo forte è la pendenza. Preferisco affondare ma non scivolare. Come previsto, in discesa affondo ma non scivolo, bene. Finita la discesa comincia la risalita ....... e qui non ne vengo più fuori, ogni passo affondo fino alla coscia. Riesco a guadagnare la cresta del pendio, a risalirla e a calzare le racchette, ora è tornato il loro momento ! Da ora in poi non ci sono più problemi, l'incedere però è lento perchè camminare in diagonale sulla traccia di uno sci non è facile, devo mettere un piede dietro l'altro, e con le racchette sembra tanto di camminare come papere ! |
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L'ultimo pezzo è il più bello, in discesa, sulla neve soffice, giù quasi di corsa. Arrivo così alla casera Pioda, e da qui raggiungo la pista da sci. Bene, metto via racchette, ramponi e torno a camminare con i soli scarponi, finalmente !
OK, bene. Arrivo infine giù al Palafavera, un buon riposo non fa mai male.
Alla prossima, sul Lagazuoi all'alba ! |
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