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Alla Cima di Val di Roda - 20 Agosto 2011
Difficoltà : EE
Dislivello : 1800m
Attrezzatura : imbrago, casco, moschettoni
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La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi |
Tracce GPS della escursione, in formato trc e gpx --> scarica |
Dal Sentiero del Cacciatore
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Che dire di questo giretto ? F A V O L O S O ! ! !
L'unico problema è che lo consiglio agli escursionisti esperti e allenati. Da' la sensazione di passare in posti selvaggi ed estremi senza esserlo, poco frequentato e ottimamente tenuto.
Partenza verso le 13,30 dall'ormai arcinoto Cant del Gal. Abbiamo preso il sentiero 709, che porta principalmente al rifugio Pradidali. Verso quota 1600 si svolta a sinistra, prendendo il sentiero 719, e dopo poco si gira a destra per il sentiero 742 o anche meglio conosciuto come Sentiero del Cacciatore. |
Sul sentiero, sotto al Sass Maor, dove nel dicembre 2011 c'è stata la frana
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Qui si sale almeno fino a quota 1800 circa prima di incontrare la parte attrezzata del percorso. Non lo conoscevo, ne avevo solo sentito parlare, e mi ero fatto l'idea che fosse difficile e richiedesse particolare attenzione e attrezzatura.
Così lo abbiamo affrontato. E' un sentiero esposto, ma sempre accompagnato da una parte attrezzata, quindi corde metalliche o addirittura scalini. E' stato sistemato dagli operai forestali nel 2010 ed ora si presenta in condizioni ottimali. |
Inizio del tratto attrezzato
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Vi è una zona che mi ha colpito, una gola all'interno delle rocce verticali, che mi ha sorpreso, è il Bòal dei Pissòtti. E' sempre vero, la montagna sa essere diversa a seconda di dove la si vede e della zona che si affronta. In questo caso mi sento di consigliare un giro per il sentiero del Cacciatore. Veramente bello, panoramico, e sicuro con un bell'imbrago !
Avanziamo senza troppa fretta e usciamo sotto alla cima della Stanga tenendo il Cimerlo a sinistra. La pendenza del sentiero si fa sentire, ma le tracce sono sempre chiare ed evidenti. Arriviamo in Cima alla Stanga, 2550m, già descritta come cima in altra relazione. Sotto vediamo il rifugio Velo della Madonna 2358m. Scendiamo. Breve sosta al rifugio per salutare la simpaticissima Anna Toffol che lo gestisce con passione e alle 17,30 ripartiamo per la ferrata del Velo. |
In una gola, il Bòal dei Pissòtti |
Forse siamo in ritardo, ora si comincia ad accelerare. Dal passo della Cima di Val di Roda il percorso per arrivare al rifugio del Velo è dato in 2h30'. Passiamo la ferrata del Velo, di media difficoltà, senza problemi. Da evidenziare un passaggio nel quale si è costretti a mettere il piede su un masso incastrato in una fessura. Corrado dice :- Mai capitato di camminare su un masso incastrato!-
Si cammina ora su un bellissimo anfiteatro naturale che unisce la Cima di Ball con il gruppo del Sass Maor/Cima della Madonna. Quasi sotto alla Cima di Ball c'è il bivio per la ferrata del Porton. Noi proseguiamo diritti fino a risalire alla successiva Forcella delle Fede a quota 2600m |
Ci si alza e ci si sposta dalla gola |
Cima di Ball (2802m) sulla destra, si scende con qualche corda metallica ad accompagnarci. Sotto a sinistra la Val di Roda. Qui si va via veloci e alle 19,30 siamo in vetta alla Cima di Val di Roda 2791m, 2 ore dal rifugio Velo.
Il panorama è un po' rovinato da nubi pesanti ma non pericolose meteorologicamente parlando, ma è incredibile. Sulla sinistra San Martino di Castrozza e la catena del Lagorai, a nord la serie di guglie della Val di Roda, il massiccio della Pala di San Martino, la sottostante Cima Immink, a sud il Sass Maor .... e via via con un impressionante senso di strapiombo. Sembrano grattacieli di roccia! Una Manhattan di roccia :-)
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La Cima di Ball
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Proverbiale vin Brulè di vetta, merito della premiata ditta Ale & Cora, una telefonata (il cellulare prende benissimo) al rifugio Pradidali all'amico Duilio per chiedergli di metterci da parte una buona pastasciutta e alle 20,00 si scende. Affrontiamo ancora con un po' di luce la ferrata Nico Gusela e poi alla luce della frontale arriviamo alle 21,15 al Pradidali, dove troviamo una ottima pastasciutta !
Felici e contenti per esserci rifocillati, verso le 22,00 scendiamo a valle alla luce della frontale e senza nessun problema. Il sentiero lo conosciamo bene ormai! |
Altimetria e tempi della passeggiata
13,38 --> 1120
13,45 --> 1160
14,00 --> 1290
14,15 --> 1420
14,30 --> 1555
14,45 --> 1675
15,00 --> 1745
15,15 --> 1755
15,30 --> 1875
15,45 --> 1900
16,00 --> 2000
16,15 --> 2085
16,30 --> 2225
16,45 --> 2350
17,00 --> 2335
17,15 --> 2190
17,30 --> 2175
17,45 --> 2190
18,00 --> 2225
18,15 --> 2230
18,30 --> 2255
18,45 --> 2335
19,00 --> 2410
19,15 --> 2470
19,30 --> 2575
19,45 --> 2600
20,00 --> 2600
20,15 --> 2595
20,30 --> 2460
20,45 --> 2380
21,00 --> 2240
21,15 --> 2140
21,30 --> 2150
21,45 --> 2150
22,00 --> 2110
22,15 --> 1915
22,30 --> 1770
22,45 --> 1595
23,00 --> 1395
23,15 --> 1205
Dislivello 1800m
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E' stato un giro lungo, sicuramente impegnativo, ma di una bellezza unica! Già sto pensando il prossimo anno di tornarci, per vedere meglio certi particolari che a causa della fretta potrei aver sottovalutato. Ma merita davvero e lo consiglio, non senza aver sottolineato ancora una volta che richiede ottima preparazione fisica e dimestichezza con ferrate e sentieri attrezzati
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Fuoco in vetta |
Manhattan rocks |
Tramonto di vetta |
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La vetta, la Pala e l'osservatore |
Luce al tramonto |
Croce di vetta |
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