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Qual miglior modo per concludere l'anno, se non approfittare delle ultime belle giornate ?
L'obiettivo degli ultimi giorni dell'anno è il Van delle Sasse, nella speranza che le condizioni del terreno lo permettano. Il problema non sono i 1300m di dislivello che separano questo bellissimo anfiteatro naturale alla Capanna Trieste, ma la quantità di neve e ghiaccio che troverò nel percorso. |
Si parte quindi da casa di mattino presto, munito di tutto ciò che può essere utile, e cioè ramponi, racchette da neve, bastoncini e vestiario adeguato. Mi aspetto anche molto freddo, molto ...... La speranza è anche quella di trovare fauna nella montagna non più popolata dai villaggianti estivi, e per una buona caccia fotografica esco munito di tutto punto. Il mio zaino è rigonfio di materiale fotografico e mi porto un solo litro di acqua. Conto sul freddo e che è inverno e si consuma meno. |
Parto da Capanna Trieste alle 7,35. La temperatura è -5°C. La natura tutto attorno è gelata. Dai costoni della montagna si notano cascate verticali ghiacciate, il torrente della Val Corpassa è in superficie completamente ghiacciato. Posso scattare delle foto esemplificative al ponte sul torrente, situato subito prima della seconda sbarra di limitazione della circolazione. |
| Si continua nel freddo pungente, anche se piano piano riesco un po' a scaldarmi. |
| Continuo a salire sulla strada mulattiera 555, scattando qualche foto all'Agner, ma senza molto risultato. Arrivo dopo circa un'ora al bivio con il sentiero 558, che mi porterà al Van delle Sasse. Fin qui, e siamo a quota 1600m circa, di neve praticamente neanche l'ombra. Senza fermarmi prendo il sentiero 558 con passo tranquillo. Fin'ora di fauna neppure l'ombra. Se non vedrò qualche cosa in breve tempo dopo sarò in zona neve, e allora ogni speranza di fare qualche interessante incontro sarà azzerata. |
| Arrivo vedendo solo qualche uccellino al bivio tra i sentieri che portano al Van delle Sasse e al Van delle Nevere. Da qui mi accorgo di essere "seguito". Ci sono due persone che avanzano a 50m di distanza. In questo periodo è strano. Si riparte. |
| Riparto con il mio passo e la neve comincia via via a farsi più presente. In salita procedo ancora senza ramponi, quando sarò in discesa dovrò averli per un tratto più lungo per non scivolare. C'è anche qualche zona abbondante di ghiaccio. |
Arrivato ai 2000m, in corrispondenza della zona chiamata Covol mi fermo ad agganciarmi i ramponi. Qui mi raggiungono e così conosco Andrea ed Alessandro. Assieme facciamo un pezzo di sentiero. A questo punto siamo in mezzo alla neve che si fa via via più abbondante.Arriviamo dopo una quarantina di minuti al Van delle Sasse a 2400. Uno spettacolo di una bellezza unica unito ad un sole caldo che ci fa sembrare di essere in primavera. |
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A questo punto continuiamo verso la Cima della Busazza, 2890m. Le condizioni della neve sono alterne, in alcuni punti si cammina in superficie sopra una leggera crosta di ghiaccio, in altri si affonda nella neve di oltre mezzo metro.
Laggiù la forcella di Van delle Sasse Cammino velocemente verso la Capanna Trieste e la temperatura si abbassa altrettanto velocemente. Rimango senza acqua. L'inversione termica Non vi è nulla da segnalare, se non che lungo la mulattiera del Vazzoler trovo due interi tratti di strada completamente ghiacciati. Si riesce a passare solo sul ciglio. Verso le 16,15 sono alla Capanna Trieste, incontrando anche alcune persone. E' stata una bellissima giornata, un clima meraviglioso, una neve stupenda .... che dire di più ? E' necessario studiare bene il prossimo giro per nuove emozioni che non siano inferiori a queste. Sarà dura. |
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