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Al rifugio Rosetta e alba dalla cima della Vezzana - 19 e 20 Agosto 2009
Difficoltà : EE
Dislivello : totale 2600m
Attrezzatura : cordino e moschettoni, scarponi alta montagna
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La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi |
Gli obiettivi di questa 2 giorni sulle Pale di San Martino erano diversi. Il primo, non raggiunto, era la cima Campido (ci sono poi andato il 23 settembre), ma soprattutto avevo in mente la salita in notturna alla Vezzana dal rifugio Rosetta per vedere l'alba. |
Intreccio di Cime: Focobon e Campido
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Siamo partiti in tre, con me c'erano Fabrizio e Othmar, amico di Campo Tures che ho conosciuto nel sito Fotocommunity e abilissimo fotografo.
Ritrovo alle 7,30 a Gares per seguire il sentiero 755 che porta al passo delle Fede. Partiamo un po' prima delle 8,00 con passo tranquillo. Avevo già fatto questo sentiero nel 2008, quando sono andato alla cima dei Bureloni. E' sempre un sentiero poco frequentato, e lo si capisce da subito, entrando nel bosco e passando per delle radure ove è presente erba alta. Il sentiero parte subito con buon dislivello e il nostro ritmo è tranquillo. La strada sarà molto lunga. Il bosco è un po' scivoloso, e già qui è bene calzare scarponi da montagna. Arriviamo al bivio per la malga della Stia. Il panorama qui è già bello. Cominciamo a respirare l'aria delle Pale :-) |
Qualcuno ne approfitta per .......
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Troviamo qui la prima corda che ci permette di superare un piccolo salto, quindi subito attenzione perchè entriamo in un tratto di sentiero in verticale sul dirupo (niente di preoccupante), e dopo poco siamo fuori del bosco e cominciamo con maggior decisione a piegare verso sinistra, verso il Pian di Campido. In questa zona, di mattino, si è in controluce, e il panorama non è dei migliori. Si vede la valle di Gares in fondo già lontana e i monti di fronte sono piuttosto velati. Arriviamo alla Val di Col, e qui troviamo una corda che aiuta in un passaggio. |
Passo delle Fede
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Si comincia a vedere il Campanile dei Campidei e si immagina quindi dov'è il Pian di Campido. Arriviamo al Pian di Campio abbastanza avanti con il mattino, e quindi non tentiamo neppure di salire la cima di Campido. Proseguiamo per il passo delle Fede.
Dopo il Pian di Campido vi è una salita di un centinaio di metri che porta alla base ovest del Campanile e da qui c'è un ultimo strappo di 150 m con forte pendenza e a tratti su ghiaino che porta al Passo. E' questo uno dei punti che più mi affascinano delle Pale. Mi piace vederle dagli angoli opposti, da qui come dalla cima del Fradusta. Qui rimaniamo poco e prendiamo per la banca delle Fede. Si passa qui sotto alla parete del gruppo del Focobon, in un sentiero in piano spesso attrezzato con sicure corde. Proseguiamo fino in fondo e prima del segnavia ci caliamo giù nella piana che precede la Val Grande, all'ombra di un masso. |
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Qui ci fermiamo e con tutta calma pranziamo. Siamo a quota 2600m. Ora l'obiettivo è il rif. Rosetta.
Ripartiamo verso le 14,00 e prendiamo il Sentiero delle Farangole. Fino al bivio con il sentiero 716 lo conosco. In leggera discesa e senza alcuna difficoltà. Dopo diventa per me nuovo. Non pensavo, ma dal bivio del 716 fino al ricongiungimento con il 704 è tutta una corda, in un sentiero sicuramente esposto. Nulla di problematico per un camminatore esperto, ma certamente non consigliabile a tutti. Qui si passa sopra al sentiero 704 che viene dall'orrido delle Comelle, si resta abbastanza alti, con quota minima attorno ai 2200m |
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Procediamo abbastanza lentamente, perchè il sentiero richiede attenzione e non c'è fretta.
Finalmente poco dopo le 16,00 arriviamo al bivio con il 704. Qui si riparte in salita per il rifugio Rosetta. Sentiero finalmente tranquillo, senza corde, ma sempre con buona pendenza e inizialmente con ghiaino nel tratto che riparte verso il rifugio Rosetta tel 0439.68308 . Arriviamo poco prima delle 17,00 al rifugio Rosetta. Il tempo per sistemarci, riposarci un po', breve cena interrotta da una corsa su in cima al Rosetta per vedere il tramonto alle 19,40 circa.
Purtroppo la serata è piuttosto nuvolosa, e riusciamo a salvare ben poco. |
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Ci prepariamo però (almeno psicologicamente) per l'alba. Andiamo io e Othmar. Partenza alle 3,30. Il gestore del rifugio Rosetta è gentilissimo e ci fa trovare la colazione pronta per quell'ora.
Partiamo alla luce delle nostre lampadine frontali. Ho già fatto il sentiero tre anni fa, lo ricordo un po', ma al buio è diverso. Dopo poco comincio già a sbagliare, pnso di salire per il passo Bettega ma non è quella la via. Poco male. Perdiamo solo 5 minuti. Si riparte e questa volta riusciamo a seguire i bolli rossi che indicano il sentiero senza difficoltà. Il percorso è in falsopiano su roccia e tracce in diagonale sul pendio della montagna su tratti molto ripidi in alcuni momenti ....... sentiero quindi dove è sempre necessario porre attenzione. Dopo una ventina di minuti si sale su pendio caratterizzato da parecchio ghiaino fino al passo Bettega. Della presenza del ghiaino ci si accorge soprattutto in discesa ...... |
Altimetria e tempi della passeggiata - I° giorno
7,52 --> 1285
8,00 --> 1365
8,15 --> 1470
8,30 --> 1590
8,45 --> 1700
9,00 --> 1810
9,15 --> 1875
9,30 --> 1905
9,45 --> 2010
10,00 --> 2070
10,15 --> 2135
10,30 --> 2215
10,45 --> 2250
11,00 --> 2260
11,15 --> 2380
11,30 --> 2390
11,45 --> 2410
12,00 --> 2525
12,15 --> 2565
12,30 --> 2545
12,45 --> 2550
13,00 --> 2540
13,15 --> 2480
13,30 --> 2480
13,45 --> 2485
14,00 --> 2485 m
14,15 --> 2390
14,30 --> 2295
14,45 --> 2160
15,00 --> 2100
15,15 --> 2140
15,30 --> 2195
15,45 --> 2225
16,00 --> 2200
16,15 --> 2165
16,30 --> 2280
16,45 --> 2365
16,57 --> 2410
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Dal passo Bettega si scende per circa 150m fino alla valle dei Cantoni. Prima di terminare questo tratto di discesa arriviamo in un punto in cui è necessario usare le mani e scendere con cautela. Dovrebbe questo essere un passaggio di I° grado. Qui si risale ...... e troviamo neve. Dopo un primo passaggio sulla neve ne iniziamo un altro, e purtroppo perdiamo il sentiero. Rimaniamo troppo a destra (ci pare di seguire delle impronte che poi scompaiono) mentre è necessario rimanere sempre a sinistra della vallata. Arriviamo ad un certo punto di fronte a un muro di roccia. A destra una cascata fragorosissima e non capiamo dove andare. Dopo qualche minuto di discussione parto e salgo la roccia (I° grado non di più), avanzo per 40-50 m di ascesa e mi ritrovo sul sentiero bollato. Scendo e richiamo Othmar da quella parte. Abbiamo perso un po' di tempo, ma siamo ancora in tabella per arrivare in cima. La salita a questo punto procede tranquilla. La vallata è ripida, ma si sale e soprattutto non abbiamo più bisogno di calzare i ramponi. Arriviamo verso le 5,45 al Passo del Travignolo. C'è ancora mezz'ora di tempo. Via al prossimo tratto di ascesa che ci porta a vedere l'orizzonte dove sorgerà il sole. Ripartiamo per la vetta, ormai è prossima. Passiamo qualche tratto di neve e piccole rampe con ghaino e arriviamo in cresta giusti in tempo. Bellissimo !!!!
Siamo veramente felici, una bella ascesa, con qualche difficoltà che ha dato ancora più gusto :-)
Ora possiamo goderci la prima luce della giornata, la pace e la grande energia che questi luoghi sprigionano. In vetta si sta bene, ottima temperatura. Indosso una maglia e nulla più.
Un po' dopo le 8,00 cominciamo a scendere ...... ed è dura. Chi ha più voglia di scendere !!! Facciamo al contrario e con la luce il sentiero fatto durante la notte. Incontriamo anche delle comitive che salgono verso la cima, tutti ovviamente sorpresi di vedere qualcuno scendere a quell'ora. La ascesa alla Vezzana dal rifugio richiede una salita di circa 800m complessivi.
Arriviamo al rifugio circa alle 10,00, e qui troviamo Fabrizio che intanto si è fatto un po' di giri su e giù dalla cima del Rosetta per scaldare i muscoli :-) ........ facciamo a questo punto una puntatina verso l'altopiano delle Pale, incolonnati con le altre decine di persone che sono salite con la funivia da San martino di Castrozza ......... e poi rientriamo al rifugio Rosetta per le 12,00 e qui scappiamo perchè la folla è enorme :-( ..... che differenza con la pace e tranquillità dell'alba in vetta ...... |
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Ora rientriamo a Gares per il sentiero delle Comelle. Lo avevo già fatto a luglio, ma in salita. In discesa è più ostico. E' un sentiero caratterizzato dal fondo scivoloso, con tratti su roccia esposti e quindi con corde ....... è un sentiero che vale la pena di fare solo se non si conosce l'orrido delle Comelle, che era ciò che volevo i miei compagni vedessero. Per la discesa, in alternativa al sentiero delle Comelle 704 consiglio il sentiero 756, che ho pure fatto a luglio 2009 e che non presenta alcuna difficoltà e che è dato come percorrenza 3,5 ore da Rosetta a Gares. |
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Dopo la Piana delle Comelle, posta a quota 1700, troviamo una valanga di neve ancora presente sul sentiero. Qui è stato praticato un passaggio dalla parte più alta. Siamo passati attorno alla valanga, accostati alla roccia, accarezzati dal fresco della neve.
Il resto della discesa continua sul sentiero attrezzato dell'orrido delle Comelle, che con questa è la terza volta che faccio in due anni. Sentiero non difficile, perchè si è continuamente assicurati ad una corda, ma che potrebbe destare qualche ansia a chi non è abituato a salire su percorsi esposti. |
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Non vi sono solo corde metalliche, ma anche scalette e un ponte di ferro. Passato il ponte finisce l'orrido. Si cammina ancora su un tratto in diagonale sulla montagna. Il sentiero è ricco di radici di alberi, e in alcune zone è stata posta per maggior sicurezza una corda metallica anche qui.
Passata anche questa zona finalmente le corde finiscono e il percorso diventa normale. Si arriva alla cascata, e qui il fragore è enorme e impressionante. |
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Ci sono sempre persone ad ammirarla. Qui prendiamo a sinistra per il sentiero che porta a Gares alto, dove abbiamo lasciato l'auto il giorno prima. Sono una ventina di minuti in un sentiero abbastanza nuovo e quasi in falsopiano. La voglia di arrivare e togliersi gli scarponi è tanta, e qui voliamo !
Arrivati non resta che brindare a questa bellissima due giorni e ad una alba vissuta alla grande sulla Vezzana !! |
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