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La giornata solare. Il Cristallo e il Cristallino
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Che cosa c'è di meglio di un bel "ponte" per ripercorrere vie già fatte ...... ma ora con la neve ? Mi è venuta questa idea. Detto fatto, alle 5,45 di venerdì 2 novembre parto in solitaria.
Questo giro l'ho già fatto due anni fa (link alla relazione) in una uggiosa giornata di agosto. Oggi ci provo ..... e immagino ci sia neve, ma non so quanta.
Si parte da poco sopra il parcheggio del camping La Baita a 1890m, ove inizia il sentiero 115 che porta al rifugio Fonda Savio. Qui parto alle 8,25 circa. |
La Croda Rossa
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Praticamente trovo neve da subito. Camminare comunque non è un problema. Per i primi 10 minuti ci sono anche abbondanti tracce di preumatici per terra, e l'avanzare rimane quindi semplice.
Quando il sentiero si stringe continuano ad essere presenti impronte di passaggi precedenti. Ciò è ancora più utile perchè man mano che salgo la neve è sempre più alta. Il sentiero è in tramontana, fa un po' freschetto e per la prima metà della salita completamente si è in ombra. |
La salita al Rif. Fonda Savio
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Il sentiero è comunque facile e non vi sono difficili strappi. Procede continuo e con dislivello abbastanza costante. Arrivati alla metà della salita verso il Fonda Savio si entra in una grande vallata, ove comincia a fare da capolino il sole.
Qui si è contornati da vette e guglie dei Cadini, montagne stupende, e lì in alto, in mezzo al passo sorge il Fonda Savio.
Perdo parecchio tempo a fotografare e poi riparto. Ma non passa molto che noto sulla sinistra un numerosissimo branco di camosci. |
La discesa dal Fonda Savio |
Saranno almeno trenta. Nuova fermata e via di clic di macchina fotografica. Purtroppo sono abbastanza lontani. Una parte di essi corre verso nord ali piedi dei monti che riprendo qui a lato, altri invece dopo essere andati a nord rientrano, passano il sentiero più sopra e corrono in mezzo alla neve, lasciando una evidente scia di orme.
E' stato un vero spettacolo vedere come si muovono e corrono veloci questi camosci. Sono momenti che si possono vivere solo in queste stagioni in cui la montagna non è popolata di folle di turisti.
Continuo la camminata, e con sempre più neve arrivo al Fonda Savio. Per ora non ho usato i ramponi.
Sempre in discesa |
.... ancora il Bonacossa |
Al Fonda Savio si fa pausa per scattare un po' di foto. Il Panorama verso nord è bello, così come è ben contraddistinto dal Cristallo e dalla Croda Rossa.
A questo punto le mie intenzioni si scontrano contro la quantità di neve caduta. Volevo andare in mezzo ai Cadini ma non ci riesco. C'è troppa neve. Mi arriva fin oltre il ginocchio. Mi converto a più miti intenzioni. Scendo direttamente per il Buonaccossa.
In discesa, sguardo avanti |
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La discesa per il sentiero Bonaccossa con la neve presente non è banale. Il pendio è molto ripido e vi sono delle corde che dovrebbero servire per la stagione estiva. Figuriamoci con la neve. Il terreno in più non si vede. Non importa, scendo lentamente utilizzando bene le racchette e ancorandomi al terreno con i ramponi. Nelle foto si possono intuire alcuni passaggi.
Passata la fase della discesa inizia quella di sassi nel canalone, che rendono complicato l'avanzare. In poche parole non so dove mettere i piedi. Con pazienza vado avanti, cercando di indovinare il sentiero perchè è tutto bianco e immacolato. |
Particolare del sentiero |
Vi sono delle tracce di animali verso la fine del canalone, prima di prendere la diagonale che mi porterà alla seconda parte del sentiero, e per ironia della sorte mi accorgo che le impronte degli animali ........ seguono il sentiero !!!! Me ne sono accorto tardi.
Deviazione verso la strada delle Tre Cime |
I cadini di Misurina |
Supero questa prima parte del sentiero e ora passo nell'altro versante, decisamente più soleggiato e con meno neve però più esposto. Tutto sommato questa seconda è la parte che più può provocare problemi a chi non sia avvezzo ai sentieri attrezzati. |
Le Tre Cime di Lavaredo - lato sud |
Vi sono numerose corde, anche in punti che non le richiedono (a mio parere), però possono impressionare chi non vi sia abituato. Vi è un punto infine ove la roccia è molto levigata e allora lì è stata sistemata una scaletta, ripresa in foto.
Superato questo tratto vi è ancora qualche corda e poi si esce di fronte alle Tre Cime e si è praticamente arrivati al rifugio Auronzo, dal quale si è separati solo da un tratto di sali/scendi.
Sono arrivato sulla sommità di un tratto che domina su Auronzo e sulle Tre Cime e qui ho pranzato. |
Lago de Antorno
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Panorama davvero mozzafiato in una giornata favolosa, in quanto a nitidezza.
A questo punto, già abbastanza in ritardo sul programma, procedo verso il rif. Auronzo e diretto al passo Lavaredo. Qui arrivo dopo 40 minuti circa. C'è molto vento. Scendo per cercare il sentiero battuto per fare il giro delle Tre Cime. Preferisco fare il giro largo per poter anche fare qualche foto. |
Altra vista sul Lago de Antorno |
Purtroppo ben presto mi accorgo che il giro delle tre cime largo non è battuto. Neve ce n'è parecchia. Considerato che devo reintrare entro una certa ora preferisco tornare per dove sono arrivato, ossia passando accanto al rifugio Lavaredo e rientro all'auto.
Per il rientro, al rifugio Auronzo prendo il seniero 101 che sbuca esattamente alla sbarra che fissa il pagamento del pedaggio per chi sale in auto alle Tre Cime.
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Scendo abbastanza veloce, salvo fermarmi per fare foto. Alla fine della giornata avrò riempito le schede RAM della macchina fotografica per ben 3 GB. Mai successo una cosa del genere. Non vi sono altre sorprese e alle 16,10 sono di nuovo all'auto.
A questo punto ...... alla prossima ! |
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